Implantologia dentale, cos’è ed a cosa serve.

L’implantologia è la branca dell’odontoiatria che attraverso l’inserimento di radici artificiali (impianti) ripristina la funzione masticatoria ed estetica in soggetti con edentulia parziale o totale.

Ricorrere all’implantologia dentale non serve solo a risolvere una questione estetica ma a ridare funzionalità all’intero apparato.

Oggi, laddove è possibile, grazie al supporto di tecnologie avanzate, anziché eseguire protesi mobili o fisse su denti naturali si può eseguire una protesi supportata da impianti con risultati molto soddisfacenti sia dal punto di vista estetico che funzionale.

Per conoscere più da vicino benefici, modalità di intervento ed eventuali controindicazioni legate ad interventi di implantologia dentale abbiamo raccolto informazioni utili da un punto di osservazione speciale, quello del dottor Marco Mone, dentista specialista della branca che esercita presso il proprio studio odontoiatrico di Avellino.

Dottor Mone, quando è utile ricorrere allimplantologia?

«Quando é necessario estrarre uno o più denti perché non più   recuperabile. In questi casi, grazie all’implanogia, abbiamo la possibilità di sostituire i denti riproducendo il più possibile la condizione naturale di una bocca».

In cosa consiste un impianto dentale?

«Quando si parla di impianto dentale si fa riferimento, generalmente, ad una vite in titanio che viene impiantata nell’osso della mandibola o della mascella. Tale vite, inserita nell’osso, ha la funzione di sostituire la radice mancante. A questa, poi, attraverso un moncone viene avvitata o cementata la protesi dentaria».

Che caratteristiche hanno gli impianti dentali?

«L’impianto, proprio perché deve andare a collocarsi nell’osso, varia per diametro, spessore, lunghezza. Ci sono una serie di parametri che l’odontoiatra deve osservare prima di stabilire la tipologia di impianto da inserire».

Può fare qualche esempio?

«Diciamo che ogni caso clinico presenta delle prerogative, in base alle quali si propende per una determinata tipologia di impianto. Ad esempio, se si deve intervenire su un molare, sia per la dimensione del dente che per la sua funzione masticatoria, sarà opportuno inserire un impianto con un diametro maggiore».

Quanto tempo occorre per caricare un impianto dentale?

«Dipende da diversi fattori. Se andiamo ad operare in una zona edentula, dove è già stata fatta in passato un’estrazione, si può anche pensare di montare il pilastro e mettere il dente provvisorio sin da subito. Diversamente, se occorre procedere prima con l’estrazione, è preferibile non effettuare un carico immediato ma attendere la guarigione dell’osso».

Quali sono le fasi previste per un intervento di implantologia dentale?

«Se occorre procedere prima con l’estrazione, di norma viene effettuata una Tac prima dell’intervento e, grazie a questa tecnologia, si “progetta” l’impianto al computer, stabilendo misure, forme e spessori. Successivamente, si va a posizionare l’impianto così come progettato».

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